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La fiera è finita. Andate in pace.


Ci riprovo.
E son 3 giorni che cerco di fare sto post di ritorno da Mantova, mica per altro perchè c'ho paura che il Baldo mi mandi qui il Ghetto, ma non c'è niente da fare: la testolina si rifiuta di concretizzare.
E' che il mio neurone circense è già troppo impegnato a concentrarsi su cosine di cui potrò dirvi fra un pochetto, un mesetto, un mesetto abbondante. Roba così insomma.
Nel frattempo ho fatto tante e tali sarcastiche descrizioni dell'ambiente mantovano a tZu che pare proprio convinta a venire pure lei l'anno prossimo. Anzi si pensava addirittura di venire e . no, questo non ve lo dico . no, non è che non ve lo dico per mantenere il segreto. non ve lo dico perchè questo voleva essere un post serio.
Quindi.
Mantova è stata una gran bella Mantova. I venditori si sono un po' lamentati della location decentrata rispetto al centro e si augurano che il prossimo anno la fiera si sposti in città,appunto. Per il resto Mantova è davvero la fiera degli autori. Ce ne sono talmente tanti e in uno spazio talmente ridotto che pare di essere dentro un numero di Novella2000 e viverselo tutto, pettegolezzo dopo pettegolezzo!
Ci sono tutti.
Da quello che "Dio??? Si. lo conosco. l'ho assolto ieri dai suoi peccati". A quello che grazie al cielo sa disegnare perchè quando han distribuito il dono della parola era un attimo assente. Da quello che l'alito alla cipolla se l'è portato direttamente da casa e non l'ha acquistato allo svuncio che fa le salamelle (e io a Mantova ci andrei solo per quelle salamelle) subito fuori dal cancello. A quello che se la gira con piglio di conquista e sotto braccio il portfolio con dentro quel cazzo di progetto del secolo-work in progress che è lo stesso dagli ultimi 10anni (e ti dico che nel frattempo è pure cambiato, il secolo).
Però, di contro, ce ne sono tanti con una mano da paura. Disponibili al confronto, al chiacchera, al consiglio e alla risata. E l'ambiete favorisce gli incontri e la possibilità di approfondire i discorsi. Cosa che altre fiere - più frenetiche e affollate - non consentono.
Mi ha fatto un po' tristezza vedere come tanti appassionati abbiano un interesse limitato al tavolino della signing session, che , per carità, offre davvero molto, ma molto è offerto anche dagli stand delle case editrici in cui i disegnatori (italiani, diciamolo, italiani che vale la pena di conoscere!) non sono mancati.
Forse sarebbe stato utile che, affinco al programma delle signig, fossero presenti anche gli orari di presenza degli autori agli altri stand. Giusto per pubblicizzarne la presenza, giusto per sottolineare che tre passi più avanti si possono trovare altre interessanti possibilità.
Nei tre giorni di fiera, in merito a questa massiccia presenza di autori, mi sono chiesta: "Ma i disneyani dove sono?". Ora, capisco che tornare a casa con un Wolverine da appendere in cameretta sia più soddisfacende che mettere in cartellina un Pippo, però è vero anche che molti autori che da Disney son partiti hanno sviluppato uno stile personale e lavorano su progetti propri che portano avanti con ottimi risultati. E io credo che queste personalità debbano emergere ed essere conosciute, perchè il fumetto non è panini-marvel, e in fiera dovresti poter vedre di tutto .
Comunque.
Io ho fatto pochi acquisti ma ne sono soddisfatta. Ecco a voi:




Hyperkinetic (ReNoir) + art book(Autoproduzione) di Matteo Scalera
Courtney Crumrin e le creature della notte (ReNoir) di Ted Naifeh
VoodooStudio 01 (Nicola Pesce Editore) di Alessio Landi - Elia Bonetti e di Officina Infernale


Ecco.


Fatto.


Scritto tutto.


Come? Avete letto fino a qui solo per sapere cosa vorremmo fare per Mantova dell'anno prossimo?


Non ve lo dico.


Anzi va,


tZunamilla in the box fuck club ... spillette gratis per tutti! (Ma saranno ancora di moda le spillette?)