Petrolio: "Cominciamo a scavare, poi vedremo" MERATE (ber):
"Entro la fine di quest'anno verrà compiuta un'indagine conoscitiva per capire se nel sottosuolo della Brianza ci sono petrolio e idrocarburi. Dopodiché avremo tutti gli elementi per compiere una valutazione del rapporto costi/benefici dell'eventuale estrazione. A quel punto decideremo". Il sottosegretario allo Sviluppo economico Stefano Saglia (colui a cui spetterà la decisione in merito alla trivellazione del nostro territorio, assieme al ministro Claudio Scajola) non esclude a priori la possibilità che si possa estrarre petrolio in Brianza.Assicura però che il parere degli enti locali sarà determinante: "Anche se si trovasse il petrolio si dovrà valutare l'impatto ambientale di tutto ciò che l'estrazione comporta. Qui sarà fondamentale il confronto con Comuni, Provincia, Parco e il comitato di cittadini. Avrà un ruolo anche la Po Valley nello spiegare le eventuali possibilità che l'estrazione di petrolio potrebbe dare al territorio".Insomma, nessuno, oggi, può garantire che sul nostro territorio non arriveranno le trivelle.[a pag. 10]Caso PetrolioIl sottosegretario Saglia non esclude a priori la possibilità di estrazione in Brianza"Iniziamo a scavare, poi vedremo"Il parere degli enti locali sarà fondamentale nella valutazione costi/benefici(ber) "Iniziamo a portare a termine un'indagine conoscitiva, per capire che tipo di ricchezza custodisce il sottosuolo della Brianza, poi avremo tutti gli strumenti per calcolare costi e benefici di un'eventuale operazione di coltivazione e prelievo di petrolio e idrocarburi. A quel punto potremo decidere".Il sottosegretario allo Sviluppo economico Stefano Saglia, ospite venerdì scorso della Camera di Commercio di Lecco, non esclude a priori la possibilità di trivellare il Parco del Curone alla ricerca del petrolio: prima si deve sapere che cosa custodisce il sottosuolo, poi si dovrà valutare l'impatto ambientale di un'eventuale operazione di prelievo, e infine si deciderà. La parola di Saglia è quella più autorevole sull'argomento, considerato il fatto che la decisione finale spetterà a lui e al ministro competente, l'onorevole Claudio Scajola."Nessuno può escludere a priori la possibilità di prelevare idrocarburi dal sottosuolo - argomenta il sottosegretario -. Adesso siamo in una fase preliminare, in cui è stata depositata semplicemente una richiesta di indagine. E' troppo presto per fare qualsiasi valutazione in merito: non è stata avviata nessuna istruttoria perché non c'è ancora una richiesta di autorizzazione al prelievo".La richiesta di un'indagine conoscitiva sulle ricchezze del nostro sottosuolo è però già stata depositata e a breve diventerà operativa: "Entro la fine dell'anno l'indagine verrà compiuta, ma si tratta di un'operazione assolutamente non invasiva, al solo scopo di avere quante più informazioni possibili sulla presenza di idrocarburi".Ma se gli enti locali, con un'unità istituzionale senza precedenti, il Parco e il Comitato di cittadini, forte di 25mila firme, hanno già dichiarato la propria contrarietà a qualsiasi possibilità di prelievo sul territorio brianzolo, che senso ha investigare sulle ricchezze del sottosuolo?"Nessuno può escludere, oggi, che si possa estrarre il petrolio in Brianza. Si tratta di una valutazione costi/benefici, ma per poterla compiere è necessario avere tutti gli elementi. Anzitutto sapere se il petrolio c'è!"E il parere degli enti locali?"Verrà tenuto in grande considerazione. Anche se si trovasse il petrolio, si dovrà valutare l'impatto ambientale, e qui il parere degli enti locali sarà determinante. Saranno loro a dire se varrà la pena sacrificare qualche porzione del territorio oppure no. Ma senza informazioni su che cosa c'è lì sotto che valutazioni si possono fare?"Gli enti locali e i cittadini sono terrorizzati dall'idea che si possa passare sopra le loro richieste. Il viceministro Castelli ha dichiarato di essere disposto a presentare un emendamento specifico se si volesse bypassare la volontà popolare."La posizione dell'onorevole Castelli è legittima e rispettabilissima, ma noi lavoriamo in rapporto alla normativa vigente. E la normativa, a questo punto del percorso istituzionale, dice che non possiamo porre il veto ad un'indagine conoscitiva sulle richieste del sottosuolo in Brianza, salvo ricorsi e cause da parte delle aziende interessate che ci vedrebbero soccombere".Nessuno, quindi, ci può garantire che non arriveranno le trivelle!"A mio parere è molto difficile che si estragga petrolio in Brianza, e se gli enti locali si metteranno di traverso non si farà, ma oggi nessuno lo può dire con assoluta certezza".[Enrico Bassani; Giornale di Merate, martedì 28 luglio 2009]